Riviste musicali anni 70
Gli anni settanta sono stati caratterizzati da un proliferare di riviste, in particolar modo di tipo musicale. In un'epoca in cui non esistevano tante emittenti televisive (c'erano solo due canali nazionali) e non esisteva internet, i giovani acquistavano riviste per essere informati dei nuovi fenomeni musicali nostrani e stranieri. Forse quello che ha avuto maggior successo è stato il mitico Ciao 2001 che ha avuto il suo periodo d'oro proprio negli anni settanta.
Ciao 2001
Nacque nel 1968 dalla fusione di due tra le più importanti riviste musicali del periodo beat: Ciao amici e Big. Per un anno il nome della nuova rivista fu Ciao Big, cambiato poi nel 1969 in quello più noto.
La periodicità era settimanale; la sede fu per il primo anno in via di Santa Costanza n. 24 a Roma, presso le Edizioni Italeuropa s.r.l.; con il passaggio da quest'ultima alle Edizioni Libri e Giornali di Attualità s.r.l. la sede fu spostata in via Cavour 61, sempre a Roma, per poi spostarsi definitivamente in via Boezio 2 con il passaggio alle edizioni Leti. Nel 1986 la sede fu trasferita nella vicina via Ennio Quirino Visconti, 20. Nello stesso edificio avevano sede anche altre riviste del Gruppo Leti, come Music, HM, Rockissimo.
La rivista nei primi tre anni si occupò in generale di musica leggera, con servizi e copertine su nomi come Gianni Morandi, Mina e Massimo Ranieri, spostandosi poi nel decennio successivo verso il pop, in particolare il rock progressivo straniero e italiano, gli autori come Paul McCartney e Cat Stevens, i cantautori italiani (per esempio Venditti, De Gregori e Guccini), o anche progetti musicali rappresentativi del folk italiano, come la Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Insieme a trasmissioni radiofoniche come Per voi giovani di Renzo Arbore, Ciao 2001 fu uno dei mezzi principali attraverso cui il progressive e la musica d'arte leggera si diffusero in Italia. Fu anche uno dei principali strumenti di aggregazione degli appassionati, grazie alla costante informazione garantita ai numerosi raduni e festival musicali che in quegli anni si susseguivano per tutto il Paese.
Il direttore "storico" della rivista fu Saverio Rotondi, in carica dal 1970 al 1983.
La periodicità era settimanale; la sede fu per il primo anno in via di Santa Costanza n. 24 a Roma, presso le Edizioni Italeuropa s.r.l.; con il passaggio da quest'ultima alle Edizioni Libri e Giornali di Attualità s.r.l. la sede fu spostata in via Cavour 61, sempre a Roma, per poi spostarsi definitivamente in via Boezio 2 con il passaggio alle edizioni Leti. Nel 1986 la sede fu trasferita nella vicina via Ennio Quirino Visconti, 20. Nello stesso edificio avevano sede anche altre riviste del Gruppo Leti, come Music, HM, Rockissimo.
La rivista nei primi tre anni si occupò in generale di musica leggera, con servizi e copertine su nomi come Gianni Morandi, Mina e Massimo Ranieri, spostandosi poi nel decennio successivo verso il pop, in particolare il rock progressivo straniero e italiano, gli autori come Paul McCartney e Cat Stevens, i cantautori italiani (per esempio Venditti, De Gregori e Guccini), o anche progetti musicali rappresentativi del folk italiano, come la Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Insieme a trasmissioni radiofoniche come Per voi giovani di Renzo Arbore, Ciao 2001 fu uno dei mezzi principali attraverso cui il progressive e la musica d'arte leggera si diffusero in Italia. Fu anche uno dei principali strumenti di aggregazione degli appassionati, grazie alla costante informazione garantita ai numerosi raduni e festival musicali che in quegli anni si susseguivano per tutto il Paese.
Il direttore "storico" della rivista fu Saverio Rotondi, in carica dal 1970 al 1983.
Popster
Il sottotitolo: “la prima rivista poster di musica pop, rock, soul, jazz, country”
Popster è una pubblicazione Publisuono (Roma)
Il primissimo numero (che non ha indicazione di data ma esce certamente entro la fine del 1976) è sostanzialmente il poster di Mick Jagger ripiegato a formare sul retro del poster 8 pagine quasi interamente dedicate ai Rolling stones: una intervista esclusiva a Brian Jones, la discografia completa inglese e americana, la storia. Inoltre l’unica pagina extra contiene brevi segnalazioni di nuove uscite discografiche.
Popster è una pubblicazione Publisuono (Roma)
Il primissimo numero (che non ha indicazione di data ma esce certamente entro la fine del 1976) è sostanzialmente il poster di Mick Jagger ripiegato a formare sul retro del poster 8 pagine quasi interamente dedicate ai Rolling stones: una intervista esclusiva a Brian Jones, la discografia completa inglese e americana, la storia. Inoltre l’unica pagina extra contiene brevi segnalazioni di nuove uscite discografiche.
Qui giovani
Giovani nacque nel 1966 da una costola della edizione italiana della rivista di moda Marie Claire, nello stesso periodo in cui nascevano in Italia altre riviste rivolte al pubblico giovanile come Ciao amici e Big.
Per i primi 8 numeri si trattò di un librettino di otto pagine inserito all'interno nella rivista di moda, di formato rettangolare (cm. 26X14); con il numero 9 del 26 febbraio 1966 divenne una rivista autonoma, chiamata per due numeri Giovanissima e poi, dal numeo 11, Giovani.
La periodicità era settimanale, ed era edita da Aldo Palazzi editore.
Contribuì in maniera determinante allo sviluppo del beat in Italia.
Nel 1970, con il numero 9, cambiò la denominazione in Qui giovani, aprendosi ad altru generi come il rock progressivo.
Cessò le pubblicazioni nel 1974, soppiantato sul mercato da Ciao 2001.
Per i primi 8 numeri si trattò di un librettino di otto pagine inserito all'interno nella rivista di moda, di formato rettangolare (cm. 26X14); con il numero 9 del 26 febbraio 1966 divenne una rivista autonoma, chiamata per due numeri Giovanissima e poi, dal numeo 11, Giovani.
La periodicità era settimanale, ed era edita da Aldo Palazzi editore.
Contribuì in maniera determinante allo sviluppo del beat in Italia.
Nel 1970, con il numero 9, cambiò la denominazione in Qui giovani, aprendosi ad altru generi come il rock progressivo.
Cessò le pubblicazioni nel 1974, soppiantato sul mercato da Ciao 2001.
Mucchio Selvaggio
Il Mucchio Selvaggio è una rivista periodica italiana, fondata nel 1977 da Max Stèfani, in precedenza collaboratore delle riviste di stereofonia Suono e Steroplay, di musica Sound Flash e Popster (poi Rockstar). A maggio 2011 tramite editoriale della rivista lo storico fondatore e direttore annuncia le sue dimissioni dopo 33 anni, la direzione passa a Daniela Federico, suo braccio destro negli ultimi anni. Si occupa principalmente di musica, cinema e libri. Tratta inoltre di argomenti di carattere politico e fenomeni di costume.
Rockerilla
Rockerilla è una rivista musicale italiana fondata nel 1978. Ad essa hanno collaborato, fra gli altri, Riccardo Bertoncelli e Guido Chiesa. Secondo Federico Guglielmi, all'inizio degli Anni '80 era la rivista più seguita dagli appassionati di nuove tendenze rock.
Ha trattato generi di new wave, hard rock-heavy metal, punk, grunge.
Ha trattato generi di new wave, hard rock-heavy metal, punk, grunge.
Gong
Gong è un mensile di musica e cultura progressiva, forse la rivista musicale più bella di quegli anni (fondamentale il lavoro grafico di Mario Convertino) Il primo numero (pare anticipato da un numero zero di prova in luglio) esce nell’ ottobre del 1974 al costo di 800 lire / 80 pagine.
Almanacco musica
Rivista semestrale di cui ne sono usciti 2 numeri editi dalle Edizioni il Formichiere.
Il primo numero esce nell’ estate del 1979 al costo di 5.000 lire / 118 pagine (formato 25x22)
Il primo numero esce nell’ estate del 1979 al costo di 5.000 lire / 118 pagine (formato 25x22)
Muzak
Muzak venne fondata a Roma nel 1973 attorno agli ambienti della sinistra extraparlamentare.
La rivista fu diretta per la maggior parte del suo ciclo di vita da Giaime Pintor, ed edita dalla Publisuono.
A giugno del 1974 una parte della redazione milanese si staccò dalla rivista per fondarne un'altra, Gong (sottotitolo: "mensile di musica e cultura progressiva"); a novembre dello stesso anno interruppe le pubblicazioni per qualche mese per riprenderle poi ad aprile del 1975 e chiuderle definitivamente a giugno del 1976.
La rivista fu diretta per la maggior parte del suo ciclo di vita da Giaime Pintor, ed edita dalla Publisuono.
A giugno del 1974 una parte della redazione milanese si staccò dalla rivista per fondarne un'altra, Gong (sottotitolo: "mensile di musica e cultura progressiva"); a novembre dello stesso anno interruppe le pubblicazioni per qualche mese per riprenderle poi ad aprile del 1975 e chiuderle definitivamente a giugno del 1976.
Musica jazz
Musica Jazz è la più importante rivista italiana di informazione e critica musicale specializzata in musica jazz e una delle più longeve, non solo in Europa, ma anche nel mondo intero: è pubblicata ininterrottamente dal luglio 1945, senza aver mai saltato un'uscita, e nell'aprile 2012 ha raggiunto il 737° numero. Ha periodicità mensile e dal novembre 1981 viene pubblicata con un supporto discografico allegato.
Nuovo sound
Undici novembre 1974: appare in edicola il primo numero di Nuovo Sound, nato dalle ceneri dell'avanguardistico 'Super Sound 'appena due settimane dopo la chiusura di quest'ultimo. Ma non è la stessa cosa. 24 pagine, formato Tabloid (cm. 40 x 28), prezzo 250 lire, periodicità settimanale, inizialmente NUOVO SOUND è caratterizzato da lunghe e approfondite recensioni discografiche, da interviste con personaggi famosi e non, da una serie di rubriche che abbracciano un panorama artistico molto vasto: Classica, Danza, Lirica, Contemporanea, Folk, Jazz, Ritmi sudamericani, etc. Il nuovo giomale si segnala anche per lo spazio dedicato ad argomenti extramusicali sempre di estremo interesse per i giovani cui N.S. è chiaramente diretto.
Titan avant garde
Dai più è stato definito il Melody Maker italiano ed effettivamente aveva tutte le carte in regola per costituire una e vera e valida alternativa alla lettura di Ciao 2001. Purtroppo nel giugno del 1971 ha cessato le pubblicazioni, esattamente dopo aver organizzato il II festival pop delle Terme di Caracalla a Roma. Ne uscirono 7 numeri tutti al prezzo di L. 400 (escluso il numero 6 a L. 250 che poi era un gigantesco poster di Alvin Lee). Escluso il primo erano tutti impaginati come "Rolling Stone", 32 pagine giganti. Ottimi gli articoli e le foto ma non si fermava alla "nostra" musica, ma approfondiva argomenti di alternativa, teatro di avaguardia ed inoltre i fumetti di Bruni e Corte, concorsi e manifesti. Si riusciva a trovarlo in edicola ogni mese e a Roma ha organizzato molti concerti di pop music (palazzo dello sport, teatro Brancaccio, ecc.).